29 novembre 2006

**Fede**AAA impresa di pulizia cercasi.




















Ormai a casa Crusco gli acari stanno seduti comodamente sul divano ( meglio detto BRANDINA! ) sgranocchiando pop corn e ogni sera, la vita aliena che si è sviluppata dietro la lavatrice, organizza party…per farvi capire la situazione riporto le parole di Ila: “stamattina in cucina c’era un odore, ma più che altro una puzza…si proprio una puzza di sporco!!!”
No comment.
E pensare che appena arrivate a casa Crusco, ( ben 5 anni fa! Aimè!!! ) era tutto diverso: per prima cosa era stato stilato, in presenza delle principali autorità della casa, il trattato che stabiliva quali sarebbero stati i turni delle pulizie. In ogni casa di studenti che si rispetti, infatti, basta guardare sul frigo o aprire un’anta di una credenza, per imbattersi nella fatidica pagina bianca recante i nomi degli occupanti della casa e i rispettivi impegni settimanali nella lotta contro lo sporco. Questa suddivisione dei turni di pulizie è stata da subito accolta come una sorta di Vangelo, ma a differenza di quest’ultimo ha avuto durata breve: si è infatti finiti per saltare un turno, poi una settimana, due settimane…alla fine si pulisce solo quando si arriva al di sotto del livello peste e pochissimo prima che si sviluppi il batterio del botulino! Ad aggravare ciò si aggiunga il fatto che con il passare del tempo lo schema che stabilisce i vari turni si è fatto via via più complesso: dalla semplice opzione bagno/cucina si passa alle combinazioni da sistemistica del lotto: cucina + corridoio/ bagno, pulizia in coppia, scambio di turni e compravendita degli stessi.
Inoltre, messe di fronte a situazioni da “impresa di pulizia specializzata” l’approccio non è sempre lo stesso: Lenu, per nulla preoccupata, guarda con aria indifferente i gomitoli di polvere che corrono per tutta la casa o i cuscini sulla famosa brandina, che ormai accolgono una colonia di pulci, io e Teve ci limitiamo a prendere la scopa o l’aspirapolvere e sistemare il pavimento che ormai comincia a vivere di vita propria, mentre Ila dal canto suo cerca di convertire tutti noi verso la sacra via della pulizia, lastricata di lisoform e spruzzino…ma alla fine ci rassegnamo tutte al nostro destino e, imbracciando l’aspirapolvere, affrontiamo il mostro dello sporco!

Saluti polverosi!

23 novembre 2006

**Lenu** C'era una volta il mercoledì del circolo!

E già!L'abbiamo fatto ancora...ci siamo ricascate...di nuovo un mercoledì al circolo!
Però stavolta c'era una giusta causa...un causa con un bel culo, un viso da angelo e una voce da paura...No, Anto, non ti preoccupare, io guardo e basta, è tuo! Cioè è di quella vestita da colleggiale, con i capelli da colleggiale, però guardava sempre te quando cantava!Ma tu dimmi se una può farsi solo guardare, mentro l'ormone sale, perchè sale per forza...per poi vederlo con la colleggiale!Anto, hai tutta la mia stima!

Cantante a parte, ieri sera è stato un piacevole ritorno al passato!Qualche annetto in più si sente...ma a riempire il centro della pista c'eravamo di nuovo solo noi! Di nuovo pazze!
E poi c'erano i Varesotti, quelli del ciupito facile, quelli delle mille ubriacate insieme, quelli della pasta col tonno di notte e delle dormite a casa, con i nostri pigiami, non troppo elastici per le loro parti basse! Diciamo che non era natale ma c'erano tanti pacchi in giro per casa!Ma che belle parole...
Quante ne ha viste sto circolo!?!?!E lì che ho iniziato a fumare...e da lì sono partite altre mie prime esperienze...
E' lì che ho conosciuto i miei amici di Roma: lì li ho visti ballare, inciuciare, litigare, piangere, vomitare...quante cose potrebbe raccontare!
Per esempio del lutto nazionale, che cade tutti gli anni il 18 Dicembre, in ricordo della mia prima grande follia, il 18 dicembre di 3 anni fa! Li avevamo conosciuti proprio al circolo quei due: trent'anni e poca voglia di crescere. A quel tempo io e Anto li vedevamo come due uomini fascinosi, belli, un po' irraggiungibili...e ogni volta che ballavano sul palchetto noi due eravamo ai loro piedi a cercare i loro sguardi. Immezzo a mille altre donnine che facevano la stessa cosa. Poi sul quel palchetto con loro ci siamo salite anche noi...sotto i riflettori..due star!Che tempi!
Tutto per il lutto nazionale: quella sera orgnizzammo una cena perfetta!!!!Primo con cannelloni di mamma!Cotolette per secondo. Dolcetti vari. E vino. La compagnia era ampia e variegata: noi del gurppo di roma e loro Due, invitati durante uno dei balli di chiusura del mercoledì prima. Sempre al circolo. La stratega era stata Anto, anche in quell'occasione, perchè quanto a strategie, chi la batte?????Ma torniamo alla cena: io e Anto rinfighettate per l'occasione, con l'ormone congelato in freezer per non fare o dire cazzate. Il vino è stato un buon complice: qualcuno, se non sbaglio Iaia, che a fare cadere le cose è una maestra, ha versato tutto il vino sul tavolo....e sui pantaloni di Roberto!"Ok, noi andiamo, Roberto deve tornare casa a cambiarsi i pantaloni!Buona serata ciao!" Due minuti, proprio come previsto nella strategia, eravamo sole a casa con quei due! Che miti i miei amici!!!! Roberto s'era infilato la gonna di Ilaria per andare a casa. Il che non sarebbe un problema se sotto casa mia non ci fosse un locale trans: ha rischiato, si ha rischiato proprio parecchio! Così, di corsa per non dare risposta alla domanda "Ma che ve ne andate tutti?", i miei amici c'hanno lasciati soli, proprio come volevamo!
Via alla seconda serata: ci trasferiamo in camera da letto e si iniziano a formare le combinazioni, mentre chiacchieravamo del circolo, delle donne, di tutto. Poi una chiamata.."Dobbiamo andare via, dobbiamo dare il regalo di natale ad un nostro amico che domani parte!Ma magari facciamo presto e torniamo se siete ancora sveglie"
Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
Tutti i nostri sogni di gloria erano andati in fumo!!!!!!!!!!!!
Io già ero super imbarazzata perchè a Pineto di queste follie non ne avevo fatte molte, anzi nessuna...però se appeno entro nel tunnel delle notti pazze quello deve andare a portare il regalo...No!Enne O!
Insomma, rimaniamo sole solette a pensare a quanto ci avrebbero preso in giro loro al ritorno! Ma Anto è Anto...e allora vai col messaggio "Scrivi!...Peccato che siete dovuti andare via...c'è venuta un gran voglia di.. cornetti caldi...Se passate di nuovo di qua...".
Che spudorate!!!!!!!!!Che risate mentre scrivevo quel messaggio "Ma no Anto, mi vergogno!""Scrivi!!!!!""Ma no Anto, ormai se ne sono andati" "Dai, scrivi sbrigati sennò tornano gli altri""Ma no, Anto, sono gay, sono andati dall'amico""Muoviti". E giù risate su risate!
Venti minuti dopo suonavano il campanello con i cornetti caldi...Quante ne sa Anto?!!!!
Meglio non raccontare come si è conclusa la serata!
Per l'occasione avevo comprato una lampadina rossa per la mia lampada a cuoricino!Diciamo che è servita...ma non v'immaginate chissà che!Non è che già pensate a orge o cose del genere!
Una serata piacevole...Belle soddisfazioni!
Il seguito lo sanno tutti..e per chi non lo sapesse, qualche mese dopo ci curavamo le ferite..io soprattutto...Anto coltivava una nuova amicizia!
E di lì Lutto Nazionale!
Grazie Circolo....

Ma baff.......

22 novembre 2006

**Lenu** Come una marmitta

o
Lo so che non è il massimo della poesia. Me ne rendo perfettamente conto...
Ma questa mattina ho avvertito una specie di fastidio, come se un tarlo mi picchiettasse la testa e mi dicesse.. sputa, su, dillo, parla...
Come al solito oltre a me, nessuno ha sentito quelle parole.
Per la verità, mentre me le dicevo non capivo neanche io, fino in fondo, quale fosse il nocciolo della questione.
Poi sono uscita di casa, è mi è venuta l'illuminazione!
Una marmitta, ecco, oggi mi sento proprio come una marmitta.
Non mi chiedete il modello, se vecchia o se nuova, se catalitica o ILcontrarioDIcatalitica.
Immaginatevi solo la marmitta, mettetegli due occhi, occhiali Dior, due orecchie (sennò come si reggono gli occhiali) e già che ci siamo il lettore Mp3. Ed eccomi, sono carina?!
Ma perchè proprio una marmitta?

Avete presente una macchina, una qualsiasi, una di quelle che passeggia per la città: io me la immagino con un ragazzo alla guida e la sua ragazza accanto. Ma potrebbe esserci anche una ragazza con un cane, una comitiva in giro senza meta. O un vecchietto un po' imbranato, di quelli che tutti gli suonano, poveretto, o che se incontrano mio fratello ad un incrocio, si beccano un "Mbè dai ndundì!!!!!"(scena memorabile, come i sensi di colpa di mio fratello quando si è accorto che il povero vecchietto aveva sentito tutto, perchè i finestrini erano abbassati).
Ma torniamo all'automobile: ecco, il motore è importante, è vita, senza di lui la coppietta non andrebbe al cinema, la ragazza non porterebbe il cane dalla cagna pronta per l'accopiamento, la comitiva prenderebbe freddo e il vecchietto....bhè, non incontrerebbe mio fratello, e neanche si beccherebbe il "Mbè dai ndundì!". Forse sarebbe meglio!
Lo specchietto interno anche ha un suo perchè: cattura tutti gli sguardi, coglie i particolari. Il ragazzo che si aggiusta i capelli per essere perfetto, la ragazza che controlla che il cane non vomiti per la brusca curva, la ragazza della comitiva, sul sedile posteriore, che cerca lo sguardo complice di quello che è alla guida...Il vecchietto dallo specchietto segna il numero di targa di mio fratello per denunciarlo alla buoncostume.
E la tappezzeria!Cacchio è importante la tappezzeria. Il ragazzo l'ha cambiata quando ha lasciato la sua ex, vita nuova, tappezzeria nuova. Il cane poi, chiedetelo a lui quanto è comoda la tappezzeria di pelle, anziche quella ruvida che gli graffia il pancino quando si sdraia. Per la comitiva la tappezzeria è una sorta di reliquia, che se i tuoi si accorgono di un buco perfettamente circolare, vaglielo a spiegare che è colpa della matita. Il vecchietto ormai, il cerchio concentrico non lo vedrebbe mica tanto bene, però mio fratello si che lo vede!!.
Ma arriviamo alla marmitta. Che fa la marmitta? E' utile, per carità come ogni altra cosa nel mondo. Tutto ha una sua utilità, pure la cartaccia a terra, sennò che ci starebbero a fare gli spazzini. Daccordo, la marmitta è utile, ma lei che ne sa? Che ne sa che dentro c'è la coppietta, il cane con la padrone, la comitiva in giro a far niente o il vecchietto che si prende il cazziatone da mio fratello. Mentre la vita va, lì dentro si litiga, si ride, si piange si preidica che la gioventù di oggi non conosce più l'educazione. Ma fuori fa freddo. La marmitta sta fuori. La marmitta sta dietro. C'è, ma non c'è. La marmitta si prende gli scarti, li prende li butta, li riprende e li ributta. E alla fine forse è pure contenta, perchè è il suo compito, è stata inventata per questo. Perchè forse è pure comodo. Non deve fare molto: solo prendere gli scarti e buttarli via, tutto il giorno.
Ma fiori mai?!!!!!!!!

Poi ho visto una macchina con due marmitte.
Io amo le macchine con due marmitte.

20 novembre 2006

**Lenu* Tra mille parole

Ecco, è tornato uno di miei momenti MIstrafogoDIlibriFINOaPERDERElaCAPACITA'diLEGGERE!

Parole, parole, parole...le adoro...
E ve ne regalo un po'..

Il primo della serie è "La pecora nera" di Ascanio Celestini: "la poesia, la comicità e la disperazione di un viaggio nel mondo a parte della follia".
Potrei improvvisarmi critica e fare una di quelle recensioni che si leggono sui giornali...ma di quelle ne trovate mille se andate a spasso per la rete. Allora ho pensato di trascrivervi una delle pagine che più mi ha colpito: parla di Dio, ma non come ne parlerebbe un prete, ma come ne parlerebbe un papà al suo figliolo. Come ne parlerebbe Ascanio Celestini.
La sua penna ha lasciato un solco in questa pagina: l'accento riconoscibilmente romano, la teatralità evidente, che pare sentirlo e vederlo sulla scena. La semplicità di questo stralcio, poi, è di tutto il romanzo. La follia, il fare la spesa, la morte della madre, la suora petomane, il manicomio: tutto pare avere lo stesso spessore, se guardato con gli occhi di chi ha vissuto per 35 anni in un "manicomio elettrico". Per poi scoprire...
"Ma adesso ho capito perchè non riesco a guarire.
Perchè la paura non è mica una malattia".

Ma ho già parlato troppo. A voi le sue parole:

Le mattine degli anni Sessanta mio padre mi portava al mercato a vendere il formaggio. Mi faceva vedere gli anni Sessanta, mi indicava la gente e diceva "Guardali come sono ridicoli con le gonne che si vedono tutte le cosce, con le storie di extraterrestri marziani, con questa musica cha parla del sapore del mare e del sale invece di parlare di Dio" . Che io gli chiedevo "Chi è Dio?" e lui rispondeva che "Dio è la parola, cioè uno che parla" e io gli dicevo che "pure tu parli papà" . Ma lui diceva che "no, Dio è uno bravo, è uno che parla davvero" .
Mio padre diceva che "all'inizio ci stava solo il buoio. Nel buoio ci stava Dio e suo figlio chi si chiama Gesucristo, una specie di Dio pure lui. Ma nel buio Gesucristo ci ha paura. Perchè il buio fa paura. E si può morire per la paura del buio
Così Dio dice luce e si accende la luce. Ma non è una luce vera, è solo per finta. E' solo la parola di Dio, gli serve per far passare la paura a suo figlio. E infatti adesso quel figlio ha ripreso coraggio. Così dice anche mare e cielo e compare il cielo con tutti gli uccelli e il mare coi pesci. E Gesucristo si fa il bagno nel mare e caccia gli uccelli dal cielo. Intanto Dio dice dice pecora, vacca e cavallo e pronucia ogni altra parola che significa un pezzo diverso dell'immenso creato. E le pecore e le vacche e i cavalli, la loro cacca e tutto il resto del creati si dispongono davanti agli occhi di Gesucristo. Davanti ai suoi occhi sembra tutto vero.
Ma non è mica vero che è vero.
E' soltanto la parola di Dio, so' le parole che glielo fanno vedere, ma intanto gli è passata la paura. Poi dice uomo e donna e in mezzo al creato ci mette pure l'uomo e la donna. E Gesucristo si appassiona alla storia di questi due poveri cristi che assomigliano tanto a lui. Si guarda la vita loro che passa di fretta in mezzo a tutto il creato. Alla fine li vede morire. Gli viene pietà e gli dice a suo padre che "è troppo crudele che pure la vita di questi poveracci è una vita che non è vera davvero. E' triste che pure sti disgraziati so' soltanto parole". Così Dio prende quei morti per finta e si mette a crearli. Mo' che so' morti sono diventati veri davvero, so veramente morti. Ma solo loro sono veri davvero. E Dio se li mette vicino alla sedia e pure a loro gli racconta la storia. E certe volte anche i morti raccontano perchè adesso che sono diventati persone vere possono pure parlare con vere parole". [...]
Mio padre diceva che "tuttla la gente si crede di essere vera. Si crede che è vero il sapore del sale e il sapore di mare. Che sono veri gli anni Sessanta compresi i marziani. E anche tu ti pensi di essere vero, ma sei solo un ragazzino nel racconto di Dio".

Ecco, questo è uno dei pezzi che piùmi ha colpito.
Chi non s'è addormentato nel mentre, avrà sicuramente riconosciuto nello scheletro la storia della creazione, il mistero cristiano della morte e della vita vera. Ma l'avevate mai sentita una versione così?. Ecco, in tutto il libro si parla di vita, di paura, di follia, in una versione totalmente inedita. Proprio come in questo pezzo.

Ps. Scusate se come al solito ho scritto un Km.