20 novembre 2006

**Lenu* Tra mille parole

Ecco, è tornato uno di miei momenti MIstrafogoDIlibriFINOaPERDERElaCAPACITA'diLEGGERE!

Parole, parole, parole...le adoro...
E ve ne regalo un po'..

Il primo della serie è "La pecora nera" di Ascanio Celestini: "la poesia, la comicità e la disperazione di un viaggio nel mondo a parte della follia".
Potrei improvvisarmi critica e fare una di quelle recensioni che si leggono sui giornali...ma di quelle ne trovate mille se andate a spasso per la rete. Allora ho pensato di trascrivervi una delle pagine che più mi ha colpito: parla di Dio, ma non come ne parlerebbe un prete, ma come ne parlerebbe un papà al suo figliolo. Come ne parlerebbe Ascanio Celestini.
La sua penna ha lasciato un solco in questa pagina: l'accento riconoscibilmente romano, la teatralità evidente, che pare sentirlo e vederlo sulla scena. La semplicità di questo stralcio, poi, è di tutto il romanzo. La follia, il fare la spesa, la morte della madre, la suora petomane, il manicomio: tutto pare avere lo stesso spessore, se guardato con gli occhi di chi ha vissuto per 35 anni in un "manicomio elettrico". Per poi scoprire...
"Ma adesso ho capito perchè non riesco a guarire.
Perchè la paura non è mica una malattia".

Ma ho già parlato troppo. A voi le sue parole:

Le mattine degli anni Sessanta mio padre mi portava al mercato a vendere il formaggio. Mi faceva vedere gli anni Sessanta, mi indicava la gente e diceva "Guardali come sono ridicoli con le gonne che si vedono tutte le cosce, con le storie di extraterrestri marziani, con questa musica cha parla del sapore del mare e del sale invece di parlare di Dio" . Che io gli chiedevo "Chi è Dio?" e lui rispondeva che "Dio è la parola, cioè uno che parla" e io gli dicevo che "pure tu parli papà" . Ma lui diceva che "no, Dio è uno bravo, è uno che parla davvero" .
Mio padre diceva che "all'inizio ci stava solo il buoio. Nel buoio ci stava Dio e suo figlio chi si chiama Gesucristo, una specie di Dio pure lui. Ma nel buio Gesucristo ci ha paura. Perchè il buio fa paura. E si può morire per la paura del buio
Così Dio dice luce e si accende la luce. Ma non è una luce vera, è solo per finta. E' solo la parola di Dio, gli serve per far passare la paura a suo figlio. E infatti adesso quel figlio ha ripreso coraggio. Così dice anche mare e cielo e compare il cielo con tutti gli uccelli e il mare coi pesci. E Gesucristo si fa il bagno nel mare e caccia gli uccelli dal cielo. Intanto Dio dice dice pecora, vacca e cavallo e pronucia ogni altra parola che significa un pezzo diverso dell'immenso creato. E le pecore e le vacche e i cavalli, la loro cacca e tutto il resto del creati si dispongono davanti agli occhi di Gesucristo. Davanti ai suoi occhi sembra tutto vero.
Ma non è mica vero che è vero.
E' soltanto la parola di Dio, so' le parole che glielo fanno vedere, ma intanto gli è passata la paura. Poi dice uomo e donna e in mezzo al creato ci mette pure l'uomo e la donna. E Gesucristo si appassiona alla storia di questi due poveri cristi che assomigliano tanto a lui. Si guarda la vita loro che passa di fretta in mezzo a tutto il creato. Alla fine li vede morire. Gli viene pietà e gli dice a suo padre che "è troppo crudele che pure la vita di questi poveracci è una vita che non è vera davvero. E' triste che pure sti disgraziati so' soltanto parole". Così Dio prende quei morti per finta e si mette a crearli. Mo' che so' morti sono diventati veri davvero, so veramente morti. Ma solo loro sono veri davvero. E Dio se li mette vicino alla sedia e pure a loro gli racconta la storia. E certe volte anche i morti raccontano perchè adesso che sono diventati persone vere possono pure parlare con vere parole". [...]
Mio padre diceva che "tuttla la gente si crede di essere vera. Si crede che è vero il sapore del sale e il sapore di mare. Che sono veri gli anni Sessanta compresi i marziani. E anche tu ti pensi di essere vero, ma sei solo un ragazzino nel racconto di Dio".

Ecco, questo è uno dei pezzi che piùmi ha colpito.
Chi non s'è addormentato nel mentre, avrà sicuramente riconosciuto nello scheletro la storia della creazione, il mistero cristiano della morte e della vita vera. Ma l'avevate mai sentita una versione così?. Ecco, in tutto il libro si parla di vita, di paura, di follia, in una versione totalmente inedita. Proprio come in questo pezzo.

Ps. Scusate se come al solito ho scritto un Km.

1 commento:

Ottavia ha detto...

:). lo ammetto, non l'ho letto tutto. però scrivi, magari meno, ma scrivici!!!!
Abbiamo bisogno di Lenuuuuu